sabato 29 maggio 2010

Lettera da Herat

“Il dolore ti resta dentro… perchè potresti esserci tu sul mezzo che salta. Perchè potrebbe essere tua madre o tua moglie a ricevere la chiamata piu brutta, da qualcuno che forse non sa nemmeno di cosa sta parlando. sento i portavoce dire le sollite parole vuote, di rito. Poi capita che come oggi vai in giro e vedi i colleghi-amici di chi non c’è piu con le lacrime agli occhi e il lutto al braccio. Ti capita che qualcuno che non c’è piu lo conosci, non bene, non come un intimo amico… e ricordi come ci scherzava sopra il suo lavoro. un pò come fanno tutti quelli che escono… un silenzioso abbraccio a chi è rimasto a casa e piange dal dolore”. Lettera di Nicola dall’Afghanistan

giovedì 7 gennaio 2010

Armir

Sulle tracce di un esercito perduto.